Come spesso accade nel mondo dell’open source, la morte di OpenSolaris non è andata giù a molti utenti, fra i quali alcuni sviluppatori stessi di Solaris che hanno dato vita al progetto di Illumos per continuarne lo sviluppo, sostituendone per di più tutte le parti non open e adattando il codice per non richiedere strettamente l’uso del compilatore Sun.
Lo sviluppo parte da “OS/Net”, detto anche “ON”, (abbreviazione di Operating System/Networking) che è la base delle tecnologie che costruivano OpenSolaris: il kernel, lo stack di rete, i device driver, il filesystem, le librerie e le applicazioni fondamentali.
Alcune distribuzioni di OpenSolaris hanno già manifestato la volontà di passare ad Illumos come core del proprio sistema, come OpenIndiana che ha già rilasciato una build basata su questo progetto. Non mi è chiaro se Illumos curerà solo il sistema base (più o meno come avviene con Linux) o se sarà un sistema operativo completo.
Il principale obiettivo è la piena compatibilità con Solaris, per cui chi già utilizzava tale sistema o la sua controparte open, dovrebbe poter aggiornare il proprio sistema in modo indolore.
Illumos: per non lasciar morire OpenSolaris
Come qualcuno saprà, dopo l’acquisizione di Sun da parte di Oracle ne sono capitate un po’ di tutti i colori. Ci si è preoccupati tanto di MySQL ma ci si è dimenticati degli altri progetti di Sun, come OpenOffice, che ha visto la nascita di un fork di immediato successo, LibreOffice, e OpenSolaris che è stato chiuso dopo un periodo di totale incertezza.