5 tecnologie valide ma dimenticate

Questo non è un articolo nostalgico che mira a soffiare via un po’ di polvere da tecnologie che hanno fatto il loro tempo e sono state dignitosamente mandate in pensione, come la videocassetta VHS o i dischetti floppy. Vorrei presentarvi invece alcune tecnologie che pur essendo valide sono state battute da altre presenti nel mercato, non sempre e non solo per superiorità tecnica.

Dischi magneto-ottici

L’affidabilità e la capacità di un CD/DVD e la facilità d’uso di un floppy allo stesso tempo?Disco magneto-ottico  Si può fare! I dischi magneto-ottici vengono scritti combinando gli effetti dei due fenomeni su uno strato di materiale. Sono affidabili e capienti, ma hanno conquistato un posto solo in ambito professionale e in mercati di nicchia come il MiniDisc della Sony ed i computer NeXT di Steve Jobs. In casa gli abbiamo preferito CD, DVD e, soprattutto, le memorie flash, molto comode, piccole e capienti, sebbene poco affidabili.

Firewire (alias IEEE 1394 alias i.Link)

Ricordate le porte Firewire?
Se avete comprato un computer fra il 2003 e il 2007 le avete viste di sicuro. Porta Firewire 800 a 9 poliPer la sua superiorità tecnica rispetto a USB 2.0 e la sua versatilità, questo standard è stato molto usato in ambito multimediale. Sfortunatamente, Apple e Sony chiedono il pagamento dei propri diritti su alcuni brevetti utilizzati nella sua implementazione (PS/2 e Betamax non hanno insegnato nulla), quindi USB 3.0  e HDMI hanno avuto un successo decisamente maggiore, decretando la lenta fine di Firewire.

Videochiamate

Qualcuno si ricorderà gli anni in cui 3 Italia stipulava contratti con videofonino in comodato d’uso. E qualcuno, forse, ricorderà quando Telecom pubblicizzava i propri telefoni con videochiamata da rete fissa. Oggi verrebbe da chiedersi perché pagare una videochiamata quando con la linea dati, in genere pagata con tariffa fissa o scroccata in un punto con WiFi libero, si può chiamare con Skype o altri programmi per computer e telefono. Lasciando da parte l’analfabetismo informatico ancora presente nel nostro Paese, la videochiamata ha un vantaggio teorico sui software di chiamata su connessione dati: una qualità del servizio garantita. Infatti, se consideriamo normale che di tanto in tanto la chiamata su Skype sia in ritardo o che la voce divenga metallica o che il video sia sgranato, questo non è (non dovrebbe essere..) accettabile con una chiamata telefonica. Questa tecnologia, presentata a suo tempo come una vera rivoluzione, ha avuto meno successo degli MMS che, per lo meno, possono vantare lo status di meteora tecnologica. Infatti, i costi al minuto esagerati ne hanno decretato l’insuccesso e, forse, uno dei posti d’onore fra i più clamorosi insuccessi tecnologici di tutti i tempi.

LightScribe

Quando ho saputo che questa tecnologia è stata abbandonata sono rimasto stupito, dato che aveva una buona diffusione e nella mia facoltà era addirittura un requisito per la consegna del CD con la tesi. LightScribe consentiva di incidere col proprio masterizzatore testo e immagini monocromatici sul dorso di un CD o DVD che fosse dotato di una particolare vernice sensibile alla luce di un laser. Era uno strumento utile per chi volesse tenere i propri supporti in ordine o abbellirli. Un’applicazione comune era quella di ottenere senza costi esagerati un bel disco per i gruppi musicali emergenti. Oggi rimangono alcune tecnologie simili, ma non egualmente diffuse, oppure i CD/DVD stampabili, che hanno il vantaggio di poter essere stampati a colori, ma richiedono una stampante con un accessorio dedicato.

Token Ring

Questa tecnologia merita un posto d’onore in un blog informatico per il solo fatto che tutti gli studenti d’informatica la studiano come esempio di rete ad anello, ma poi non ne trovano alcuna traccia nel mondo reale se non, forse, in qualche vecchio cablaggio della IBM.

Collegamento degli elaboratori in una rete Token Ring

Vediamo di cosa si tratta per i profani. Le reti di computer, ciò che ci permette di navigare su Internet e molto altro, sono una faccenda complicata, tanto da essere progettate a strati, con ogni strato che si occupa di un diverso compito. I due strati più bassi definiscono il mezzo su cui l’informazione viaggia fisicamente (cavo di rame, fibra ottica o etere) e il modo in cui verrà usato. Perché due macchine possano comunicare, devono parlare la stessa lingua o, in termini tecnici, usare lo stesso protocollo. I protocolli più utilizzati oggi nei due livelli summenzionati, sono definiti da IEEE 802.3 (noto come Ethernet) e 802.11 (WiFi). Ma non sono gli unici. Ethernet e WiFi hanno due seri problemi: tutti i nodi connessi alla rete possono trasmettere allo stesso momento sullo stesso mezzo, col rischio di creare collisioni, che degradano le prestazioni. Per Ethernet il problema è parzialmente risolto dai commutatori (switch), ma non senza potenziali nuovi problemi.
Token ring (IEEE 802.5) risolve il problema con eleganza, perché gli elaboratori sono elettricamente connessi fra loro in modo da formare un anello. A ciascun elaboratore, a turno, viene passato un particolare messaggio, detto token (testimone o gettone), che gli dà il diritto di trasmettere i dati, i quali viaggiano percorrendo tutto l’anello virtuale. Così solo un elaboratore per volta può trasmettere, e non vi sono collisioni né memorie temporanee che traboccano. Nonostante i vantaggi di questa rete, tempistiche e scelte commerciali hanno premiato Ethernet, che viene offerto su tutti i router che vi vengono venduti o affittati dalla vostra compagnia telefonica. Difficilmente la vedremo in commercio, dato che persino Ethernet, pur più efficiente, cede il posto negli usi non professionali a WiFi per la sua comodità.

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